È stata inaugurata lunedì 28 novembre con il taglio del nastro da parte dell’assessore con delega al Benessere Animale del Comune di Forlì Giuseppe Petetta. Si tratta di uno degli strumenti diagnostici più avanzati in medicina veterinaria: vede laddove radiografie ed ecografie non arrivano.
La TAC, a disposizione per i clienti e per tutte le strutture veterinarie in provincia di Forlì-Cesena, rappresenta un presidio sanitario strategico per inquadrare al meglio le patologie, soprattutto quelle di natura oncologica. Può esaminare non sono solo cani e gatti, ma anche molti altri animali di piccola taglia come criceti e conigli.
Quella a disposizione della Clinica Veterinaria Porta Schiavonia a Forlì è una TAC nuova e di ultimissima generazione: una CANON TAC AQUILON 16/32. Un investimento importante della Clinica a favore del territorio che consentirà ai pazienti di Forlì e Cesena di trovare le risposte sul territorio di residenza.
Questa sofisticata tecnica di diagnostica di medicina veterinaria per immagini non invasiva, permette di ottenere scansioni complete delle diverse parti anatomiche con una definizione ed un dettaglio di gran lunga superiori rispetto alla Radiologia tradizionale e all’Ecografia.
I punti di forza della TAC della Clinica Porta Schiavonia di Forlì sono: velocità di esecuzione, estrema versatilità (si possono esaminare non solo cani e gatti, ma anche animali più piccoli, come criceti e conigli) ed un ottimo rapporto prezzo-prestazione.
La TAC è una tecnica avanzata di Diagnostica per Immagini di fondamentale importanza sia in campo umano che veterinario, in quanto è capace di ottenere scansioni tridimensionali dei diversi organi e apparati, suddividendoli in sottilissime “fette” = slices con grande velocità (da 0,5 a 1 millisecondo) e con una definizione ed un dettaglio di gran lunga superiori rispetto alla tradizionale radiologia ed ecografia.
Consente un’ accurata diagnosi di molte patologie e alla capacità di “vedere” anche al di sotto del millimetro, inoltre è sicura in quanto l’entità delle radiazioni emesse è molto bassa. Inoltre è indispensabile per la valutazione di alcuni distretti corporei altrimenti difficilmente appropriabili, quali il cranio e la colonna vertebrale.
La metodica è assolutamente non invasiva: durante l’esecuzione della TAC l’animale non prova alcun dolore. Nonostante la rapidità di esecuzione, in ogni caso si rende necessaria la sedazione in quanto per ottenere le immagini diagnostiche è indispensabile la completa immobilità del paziente, il corretto posizionamento ed in alcuni casi (es. indagine del torace) l’apnea, impossibili se il soggetto rimane cosciente.
Grazie all’impiego dell’anestesia gassosa, ai moderni protocolli anestesiologici ed ai brevi tempi di anestesia i rischi sono pressoché nulli. Dopo aver effettuato tutti i controlli preliminari, l’animale va adeguatamente preparato. È corretto evidenziare che ogni esame è soggettivo per cui le scansioni e le tecniche utilizzate sono impostate in base al caso clinico previa discussione con il medico veterinario responsabile del settore.
COME AVVIENE L’ESAME.
Il paziente deve essere a digiuno da circa 12 ore, deve avere tutta la documentazione di precedenti visite ed esami del sangue recenti: considerando che l’esame tomografico richiede l’anestesia, è importante conoscere i parametri emato-biochimici in modo da ridurre al minimo i rischi anestesiologici. Il proprietario accompagna il suo pet in sala visita per la visita clinica, la valutazione anestesiologica e l’effettuazione dell’elettrocardiogramma. Sempre in sua presenza, il paziente viene preparato per la procedura mediante premedicazione anestesiologica.
A questo punto si porta l’animale in sala TAC e l’anestesista approfondisce il piano anestesiologico per via endovenosa e gassosa con attento monitoraggio dei parametri: l’anestesia generale è estremamente leggera. Uno studio Tac può durare mediamente dai 15 ai 30 minuti, a seconda dell’estensione della parte del corpo da visualizzare e della necessità o meno di eseguire procedure eco-tac guidate (agobiopsie). In particolari casi inoltre occorre utilizzare il mezzo di contrasto, al fine di ottenere un miglior dettaglio delle strutture anatomiche da analizzare.
Alla fine della scansione, si valutano le condizioni del risveglio in area apposita e, a discrezione dell’anestesista, il proprietario potrà in questa fase restargli accanto. Le circa 2.000 immagini ottenute con la TAC vengono inviate a un Centro di Refertazione Specializzato che effettua la valutazione e la relativa refertazione in circa 24/48 ore: tutta la documentazione, assieme ai risultati degli eventuali esami citologici e/o istologici eseguiti durante la procedura,
verrà successivamente consegnata al proprietario tramite supporto digitale o per via telematica.
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