a cura del Dott. Antonio Bassini
L’Otite è una patologia tanto comune quanto fastidiosa, in grado di provocare notevoli disturbi e di non facile trattamento. Esattamente come nell’uomo, anche le otiti nel cane si classificano in tre forme distinte: otiti Esterne, Medie e Interne, a seconda della parte dell’orecchio interessato.
OTITE DEL CANE: nella maggior parte dei casi nasce come Otite ESTERNA, ossia un’infiammazione molto dolorosa delle strutture dell’orecchio esterne alla membrana timpanica. Può interessare uno o entrambi gli orecchi. Il punto di partenza è dato dall’accumulo di cerume, causato spesso dal malfunzionamento del sistema di autopulitura dell’orecchio per diverse cause (presenza di corpi estranei, parassiti, allergie…). Quest’accumulo porta in alcuni casi ad un’infezione secondaria dovuta all’azione di funghi e batteri. E’ necessario rimanere vigili per evitare che l’otite diventi cronica: senza trattamenti adeguati la situazione può peggiorare e il cane può essere colpito 2/3 volte l’anno, rendendo difficile la gestione ed impedendo una completa remissione dei sintomi.
SINTOMI: tipicamente, il cane mostra riluttanza alla manipolazione dell’orecchio (occhio ai morsi!), scuotimento frequente e rotazione laterale della testa, la parte esterna del padiglione auricolare può risultare rossa e infiammata. Se è presente una concomitante infezione, può comparire del materiale marrone scuro o si può avvertire un odore sgradevole. A volte, quando la semplice azione della zampa non è sufficiente ad alleviare il prurito, l’animale si butta per terra strofinando l’orecchio al suolo. Scuotendo continuamente testa, il trauma può provocare una rottura arteriosa all’interno della pinna auricolare (la parte mobile dell’orecchio) portando alla formazione di un otoematoma, cioè una raccolta di sangue tra le cartilagini del padiglione auricolare: l’orecchio apparirà globoso e fluttuante, come se ci fosse una sacca di liquido.
Nei casi più gravi il cane ha difficoltà a camminare diritto, il dolore esteso all’articolazione temporo-mandibolare può causare difficoltà alla masticazione e all’apertura della bocca, arrossamento e lesioni da grattamento della zona auricolare, nonché scolo di materiale maleodorante.
L’OTITE MEDIA solitamente è causata da un otite esterna batterica con successiva propagazione dei batteri attraverso la rottura del timpano, oppure da una naso-faringite batterica con successivo passaggio dei batteri nella bolla timpanica attraverso le tube di Eustachio.
La SINTOMATOLOGIA in genere si presenta con: grattamento, sfregamento e scuotimento della testa; essudazione e cattivo odore del canale auricolare; dolore periauricolare ed all’apertura dell’articolazione temporo-mandibolare; “Testa ruotata” (Head Tilt); Sindrome di Horner (patologia neurologica spesso confusa con patologie oculari, che colpisce solitamente un solo lato del viso, con occhio affossato ed iperemia congiuntivale); neuropatie facciali; atassia ed incoordinazioni motorie. Solitamente è una lesione monolaterale, anche se spesso si riscontrano situazioni bilaterali associate a Dermatiti Atopiche. Le capacità uditive del paziente affetto da Otite Media Cronica sono in genere già compromesse prima della terapia chirurgica, per cui il loro ripristino si verifica molto raramente.
L’OTITE dell’ORECCHIO INTERNO può essere causa di perdita uditiva come le Otiti dell’orecchio Esterno e Medio, ma poiché l’orecchio interno contiene gli organi dell’udito e dell’equilibrio, oltre alla sordità si osservano SINTOMI molto più complessi e sistemici: perdita di equilibrio, disorientamento, incordinazione motoria, atassia (andatura “da ubriaco”), circling (andatura in circolo), strabismo, nistagmo, cioè movimenti degli occhi involontari a scatto e in diverse direzioni, nausea, eccesso di salivazione e vomito, vertigini e percezione spaziale alterata (Sindrome Vestibolare periferica). In questi casi occorre una specifica presa in carico specialistica Neurologica, mentre l’iter Diagnostico e Terapeutico non si differenzia da quello delle altre Otiti.
Le principali CAUSE di Otite: l’otite è una patologia dalla natura complessa, la cui origine è spesso da ricercare in un insieme di cause. Tra le cause primarie vi sono le Patologie della cute (Dermatite Atopica in primis, ma anche infiammazioni da contatto con sostanze irritanti ed allergie alimentari) ed i Parassiti (acari) delle orecchie. Altre cause sono poi rappresentate da corpi estranei (es. il forasacco), produzione eccessiva di cerume o eccessiva esposizione alla polvere o all’acqua, anomalie anatomiche congenite e acquisite del condotto uditivo (es. stenosi del canale auricolare).
Tutti i fattori precedenti sono in grado di facilitare la moltiplicazione delle popolazioni batteriche (Cocchi, Pseudomonas e Proteus) e fungine (Malassezia) comunemente rinvenibili nelle orecchie degli animali sani, ma in grado di esercitare un’azione patogena in caso di crescita eccessiva.
Molti sono i fattori che influenzano la predisposizione all’Otite, inclusa la forma stessa dell’orecchio: razze a pelo lungo o con orecchie pendule, come i Beagles e gli Spaniel, sono più esposti in quanto la ventilazione del canale auricolare è ridotta, con maggiore rischio di macerazione del cerume. Anche i Labrador, gli Sharpei e i Bulldog sono maggiormente soggetti al rischio di contrarre l’infezione, così come le razze predisposte a Patologie Dermatologiche. Similmente i cani che presentano Allergie di varia natura, che hanno spesso anche la pelle sensibile, seborroica, oleosa.
L’importanza della DIAGNOSI Veterinaria: un corretto e tempestivo approccio diagnostico è essenziale per assicurare una guarigione soddisfacente del paziente. Episodi persistenti e ricorrenti di infiammazione, infatti, possono favorire la cronicizzazione del problema e ridurre notevolmente le probabilità di successo terapeutico. Processi infiammatori particolarmente intensi e persistenti, inoltre, possono portare alla rottura della membrana timpanica, con estensione del processo alle porzioni più interne dell’orecchio e coinvolgimento delle strutture nervose.
La Visita clinica veterinaria – associata alla valutazione del condotto uditivo tramite osservazione Otoscopica ed analisi microscopica di Tamponi di cerume – permette di indagare le cause alla base dell’infiammazione, l’estensione del processo e di applicare il piano terapeutico più indicato. La Video-Otoscopia attualmente è una metodica insostituibile per la valutazione dell’orecchio Medio, previa anestesia. Prima di sottoporre il paziente ad indagine endoscopica si consiglia di eseguire una valutazione radiografica o meglio una TAC delle bolle timpaniche, al fine di valutare al meglio la loro conformazione e la gravità della patologia in atto. Il veterinario con la visualizzazione mediante otoscopio può ispezionare l’orecchio solo fino al timpano e quindi non può indagare le OTITI INTERNE: anche in questi casi è necessario ricorrere alla TAC o alla Risonanza Magnetica.
TERAPIA DELLE OTITI: dipende dalla gravità e dallo stadio a cui si è arrivati. E’ necessario non trascurare i primi sintomi e la cura è tanto più efficace quanto più è tempestiva. La scelta della terapia appropriata rappresenta un fattore di primaria importanza per evitare la persistenza del problema: l’applicazione di prodotti otologici inadatti, a dosi e con frequenza inappropriata possono provocare fenomeni di antibiotico resistenza e irritazione del condotto uditivo, fattori responsabili della refrattarietà alle cure di molti casi di otite.
Nel caso di semplici infiammazioni il vostro Veterinario vi prescriverà semplici lozioni detergenti o gocce da mettere all’interno dell’orecchio, speso associate a un antidolorifico: nell’applicare le gocce occorre fare attenzione che il preparato raggiunga la parte profonda dell’orecchio, quindi si deve cercare di tenere in verticale l’orecchio in modo che il liquido cada all’interno scivolando in basso. Se invece si è in presenza di un’infezione si fa ricorso, a seconda del caso, a Farmaci antibatterici, antimicotici o antiparassitari. In caso di Otite Media la guarigione definitiva raramente viene ottenuta con la sola Terapia Medica: l’Antibioticoterapia locale e/o sistemica si basa sulla valutazione Citologica e Colturale del Tampone Auricolare.
La TERAPIA CHIRURGICA è complessa e consta nell’Ablazione Totale del canale auricolare con Ostectomia della Bolla Timpanica (TECALBO=Total Ear Canal Ablation – Lateral Bulla Osteotomy) e solitamente se ben eseguita è un intervento risolutivo, anche se molto invasivo e traumatico. Un’alternativa alla TECALBO può essere il Courettage Transtimpanico della Bolla (TBC) ed il suo lavaggio (Flushing), seguito da un trattamento medico locale. L’obiettivo della TBC è l’eliminazione dell’infezione e del dolore associato, e solitamente questo trattamento mini-invasivo ottiene un’alta percentuale di successo nei casi in cui il canale non sia già gravemente compromesso da fibrosi, stenosi o iperplasia ghiandolare. Il lavaggio (Flushing) aggressivo della bolla timpanica, seguito poi dalla terapia locale a lungo termine effettuata a domicilio dal proprietario, ha ottenuto una percentuale di successo dell’82% in caso di Otite Media Cronica, con un tempo medio di terapia di 117 giorni (Palmeiro et al. 2004).
Cosa può fare il proprietario? Un’attenta osservazione del vostro animale vi permetterà di identificare i segni clinici indicativi di un problema all’orecchio: arrossamento della cute auricolare, scuotimento frequente della testa, presenza di scolo e dolore alla palpazione dell’orecchio costituiscono sempre un segnale di allarme. Il sospetto di otite – pur di lieve entità – soprattutto nei cani con orecchie pendule è dato dalla presenza di piccole ulcere e croste triangolari ai margini dei padiglioni auricolari, o persino di un otoematoma. In questi casi sarebbe utile applicare un collare Elisabetta, in modo da impedire al cane di grattarsi l’orecchio fino al momento della visita veterinaria. È bene ricordare che le orecchie sane dei nostri animali sono in grado di eliminare autonomamente la sporcizia ed il cerume in eccesso. Le “orecchie sporche” sono sempre segno di un’alterazione, che può predisporre ad otite come esserne la conseguenza. La pulizia periodica delle orecchie, in assenza di tale alterazione, è da evitare per non incorrere nel rischio di irritare eccessivamente la cute, inoltre l’utilizzo di bastoncini o cottonfiock può provocare danni. Anche la detersione con acqua è sconsigliata, in quanto un ambiente molto umido è in grado di favorire la sovracrescita microbica. Lo scopo della pulizia è quello di eliminare ciò che può ostruire il canale auricolare e causare l’infiammazione, ma ATTENZIONE: la pulizia deve essere fatta in modo appropriato, badando bene a non danneggiare la struttura interna dell’orecchio e utilizzando prodotti opportuni, seguendo le indicazioni del vostro veterinario. Allo stesso modo, l’utilizzo di soluzioni otologiche detergenti andrebbe effettuato solo su consiglio del medico veterinario, impiegando i prodotti indicati (non profumati!) ai dosaggi ed alle frequenze consigliate, sia per il rischio di favorire la selezione di ceppi microbici resistenti, sia per il rischio di potenziali reazioni avverse, soprattutto in caso di membrana timpanica lesionata.
E NEL GATTO ? Analogamente a quanto detto per i cani, i gatti che mostrano eritema e grattamento della zona auricolare, abbondante cerume di colore scuro, scuotimento e/o testa ruotata di lato sono fortemente sospetti di soffrire di otite. Anche le Cause di otite dei nostri gatti sono in gran parte sovrapponibili a quelle già elencate. Rispetto ai loro cugini canini, i gatti sono decisamente meno soggetti a corpi estranei auricolari, mentre sono più facilmente colpiti da otiti microbiche (in particolare da lievito Malassezia) in corso di malattie sistemiche, allergiche e stati fisiologici predisponenti (ad esempio la gravidanza). In aggiunta, una causa di otite molto più frequente nella specie felina sono i polipi infiammatori. I polipi, fortemente associati a infezioni virali ricorrenti delle vie aeree superiori, possono crescere nelle tube uditive fino ad invadere l’orecchio esterno e medio. La diagnosi, in questo caso, si avvale della TAC, e la Terapia chirurgica consiste nell’asportazione dei polipi. La struttura anatomica dell’orecchio dei gatti li rende estremamente sensibili alle sostanze applicate per via otologica, con elevato rischio di ototossicità: per questo motivo, l’utilizzo di qualsiasi prodotto otologico deve essere effettuato con estrema cautela e sempre a seguito di indicazione medico veterinaria.