A cura della Dott.ssa Valentina Taula
Tra i Nuovi Animali da Compagnia (N.A.C.) i Roditori rivestono un ruolo importante. A questo ordine appartengono criceti, topi, ratti e gerbilli che costituiscono il gruppo dei Miomorfi insieme a cavia e cincillà rappresentanti del gruppo degli Istricomorfi. Ecco i consigli per una corretta gestione.
In questo articolo parleremo del Criceto, piccolo roditore dal tenero aspetto che grazie al suo carattere
curioso e pieno di brio e alla serie animata Hamtaro, che lo ha fatto conoscere ai più piccini, è presente in
molte case e ogni giorno conquista sia adulti che bambini. Sono animali che ben si adattano alla vita in appartamento, se correttamente gestiti non emanano odori sgradevoli e la gabbia, pur se spaziosa, richiede spazio limitato. Essendo animali notturni, si attivano principalmente all’imbrunire, offrendo nelle ore serali una piacevole compagnia e la possibilità di osservarli nelle loro attività di esplorazione e scorribande notturne. Le specie più diffuse di questo piccolo roditore nelle associazioni che promuovono l’adozione e nei negozi di animali sono cinque, tutte di libera vendita e ognuna con caratteristiche particolari.
Le cinque specie più diffuse.
Il più grande è il criceto dorato (Mesocricetus Auratus) che con i suoi 150 grammi è il più grande in
commercio e viste le sue dimensioni, il più maneggevole rispetto alle altre specie da compagnia di taglia
ridotta. Ha delle ghiandole poste sui fianchi, più sviluppate nei maschi, utilizzate per marcare il territorio
e una piccola coda lunga 1,5 cm.
Il più diffuso nelle nostre case è il criceto russo (Phodopus Campbelli), erroneamente chiamato orsetto
russo per il suo aspetto simile ad un piccolo orsetto, raggiunge i 30-40 grammi da adulto. Più inclini a vocalizzi soprattutto se tenuti in gruppi, nella colorazione originale presentano la caratteristica
striscia scura che parte dal naso e percorre tutto il dorso.
Il più affascinante è il criceto siberiano (Phodopus Sungorus) che nei mesi invernali con l’abbassamento
della temperatura e il calo delle ore di luce cambia il colore del mantello e diventa bianco. Conosciuto
anche con il nome inglese Winter White per questa sua peculiare caratteristica, nei restanti mesi dell’anno
è molto simile al criceto russo. Si differenzia per piccoli particolari sul muso e perchè raggiunge una
taglia leggermente più grande, circa 60 grammi.
Infine troviamo il più piccolo e longevo, il criceto di Roborovsky (Phodopus Roborovskii) , un
concentrato di vitalità ed energia in soli 20 grammi di peso. Adatto a chi ama limitarsi a guardarli
piuttosto che avere un contatto fisico.
Un’altra specie nana, non cosi diffusa come quelle sopra descritte, è il criceto cinese, che si differenzia
dagli altri per la conformazione più allungata di corpo e testa e la presenza di una coda lunga 2-3 cm e
quasi priva di peli.
Consigli.
Prima dell’acquisto o dell’adozione del criceto, è fondamentale informarsi sulle caratteristiche ed esigenze di questi
graziosi animaletti, per assicurarci di essere in grado di gestirli al meglio e per orientare la nostra scelta
sulla specie a noi più indicata. È buona norma, prima di portarli a casa, aver acquistato l’occorrente di base (gabbia, tana, ruota e cibo) e valutare la collocazione ideale della gabbia che deve essere alloggiata in un posto
tranquillo, lontano da correnti d’aria e al di fuori della portata di altri animali domestici.
La gabbia del criceto deve essere spaziosa per consentire al criceto le migliori condizioni di vita e allo stesso tempo a
prova di fuga. Sono ideali gabbie articolate su più piani, preferibilmente con fondo pieno rispetto alle
sbarre e tutti gli elementi interni ed esterni (tunnel, scale, tubi) della gabbia devono essere sicuri e non
tossici se rosicchiati, facilmente smontabili e lavabili.
La lettiera del criceto dovrà essere costituita da materiale assorbente ma non polveroso per non irritare occhi e prime
vie respiratorie. Un materiale adeguato è il truciolo di legno (evitare quello di cedro). Oltre al beverino a goccia e le ciotole per il cibo, i due accessori che non possono mancare sono la tana e la ruota. La prima è il rifugio dove il nostro pelosetto si sentirà al sicuro e dormirà e può essere di plastica o di cartone. Dovremmo fornirgli del materiale come pezzettini di fazzoletti di carta, carta igienica o striscioline di scarta assorbente da cucina che utilizzerà per imbottirla e renderla più confortevole. La ruota del criceto sarà la palestra che gli consentirà di tenersi in forma ed evitare rischi di obesità. Sono da preferirsi quelle con fondo pieno per evitare traumi alle zampine. Per i più esigenti esistono anche quelle silenziose che non disturbano chi di noi soffre di sonno leggero. La gabbia e gli accessori del criceto devono essere puliti una volta a settimana con acqua calda e sapone, disinfettati con varechina diluita e sciacquati bene, mentre i contenitori di acqua e cibo vanno puliti tutti i giorni. Gli accessori in legno e cartone vanno regolarmente sostituiti.
Alimentazione.
L’alimentazione del criceto deve essere sana e variata, oltre a specifici mangimi in pellet formulati per questi animali
non devono mancare vegetali freschi e una piccola integrazione proteica. Le miscele di semi non sono un alimento completo, vanno utilizzati con parsimonia e cercando di limitare il consumo dei semi più grassi come il girasole. Una caratteristica comune a tutti i criceti è la presenza di due tasche guanciali che servono per accumulare cibo e come tutti i roditori gli incisivi a crescita continua che per rimanere della giusta lunghezza devono
essere consumati grazie al rosicchiamento.
Vaccinazioni.
I criceti non richiedono vaccinazioni, il consiglio è quello di farli visitare da un medico veterinario esperto in esotici subito dopo l’acquisto e fare eseguire un esame delle feci. In seguito si consiglia di impostare un piano di controlli che comprenda almeno due visite all’anno. Spesso i criceti ammalati , come molti altri animali esotici, non manifestano sintomi clinici evidenti quindi è importante fare attenzione anche a piccoli cambiamenti, in particolare a : inappetenza, scoli oculari o nasali, feci più molli, zoppie, comparsa di lesioni o tumefazioni o ancora di zone nel mantello senza pelo o forfora. Sono animali abbastanza robusti con un potenziale di vita di 2-3,5 anni e se si osserva una corretta
gestione e pulizia si può evitare l’insorgenza di traumi, patologie respiratorie, patologie gastroenteriche,
infezioni delle ghiandole e delle tasche guanciali e l’obesità.